Paesi della provincia di Reggio Calabria
Reggio Calabria
Reggio Calabria è la più antica e la più estesa città della regione. Gabriele D’Annunzio definì il suo lungomare “il più bel chilometro d’Italia”, e dal lungomare si snodano tutte le strade che compongono la città, disposte in modo parallelo. La città, adagiata sulla punta estrema dello stivale, gode di un clima mite, adatto alla coltivazione di agrumi, bergamotto, ulivi e vigneti. Alle sue spalle si innalza maestoso il massiccio dell’Aspromonte, con la sua altezza di 1.998 mt. Il centro storico vanta costruzioni in stile Liberty, Neoclassico e Fascista, risalenti ai primi del novecento, dopo la ricostruzione, avvenuta in seguito al disastroso terremoto, che colpì la città nel 1908.
La costruzione più significativa è il Duomo, al suo interno è possibile ammirare stupende opere d’arte, oltre alla cappella del Santissimo Sacramento, una tra le più importanti opere del barocco calabrese, con le pareti rivestite in marmo policromo, ricavato dai resti del Duomo antico.
La struttura venne ricostruita ai primi del novecento, in uno stile eclettico-liberty, una reinterpretazione degli stili romanico e gotico, su una struttura preesistente, distrutta dal terremoto del 1908. La facciata principale si presenta divisa in tre parti, delimitate da quattro torri di forma ottagonale, culminanti con una croce. Nella parte centrale possiamo notare uno splendido rosone sormontato da sette piccoli leoni. Lungo l’imponente scalinata che conduce al Duomo, ci appaiono le meravigliose statue poste ai suoi lati, che raffigurano San Paolo e Santo Stefano, opera dello scultore Francesco Jerace; una volta all’ingresso troviamo tre magnifici portali in bronzo, sui quali sono illustrate scene di vita e devozione. Nella parte posteriore si innalza il maestoso campanile, alto 28,15 metri, costruito nello stesso stile della chiesa.
L’interno è diviso in tre navate, delimitate da colonne rivestite in marmo. Lungo le navate laterali si aprono otto cappelle, che conservano varie opere d’arte, mentre la navata centrale, custodisce il prezioso altare maggiore in bronzo, decorato in bassorilievo.
Altra opera architettonica di sicuro interesse, è la Chiesa degli Ottimati, ricostruita dove sorgeva un’antica chiesa bizantino-normanna. La facciata, divisa in tre parti, presenta un portone ogivale delimitato da due colonnine gotiche, sovrastato da un rosone, e nelle parti laterali due finestre ogivali sovrastano due lapidi. L’interno è diviso in tre navate, con le due laterali ricoperte da volta a crociera, e quella centrale da volta a botte. Il pavimento è composto da un meraviglioso mosaico di epoca bizantina, e sul fondo spicca una pala dell’altare dell’artista Agostino Ciampelli, risalente al 1597, che raffigura l’Annunciazione di Maria Vergine.
La Chiesa Cattolica dei Greci, legata al culto Cristiano - Ortodosso, è sicuramente la più antica della città, ed anticamente fu anche Cattedrale per alcuni secoli. In origine si ergeva nelle vicinanze di Piazza Italia, ma in seguito alla distruzione, avvenuta a causa del terremoto del 1783, venne riedificata nella sua posizione attuale, nella zona alta della città. La chiesa si presenta in stile neoclassico, con una facciata divisa in tre parti da quattro colonne, dove spicca un magnifico portale in bronzo dorato, su cui sono raffigurate scene di vita di Gesù. L’interno è diviso in tre navate, con quella centrale che conserva una cupola finemente decorata.
La Chiesa di San Giorgio al Corso, dedicata al patrono della città, risale alla fine del 500, ma venne ricostruita ai primi del novecento, in seguito al terremoto del 1908. La struttura, si presenta in stile classico, con una facciata su cui sono raffigurate scene del primo conflitto mondiale, e un portale monumentale, sormontato da una vetrata raffigurante San Giorgio che uccide il drago.
La chiesa è sormontata da un’imponente cupola alta 32 metri, posta nella parte posteriore, mentre nella parte antistante è collocata una scultura risalente al 1637, che raffigura l’Angelo Tutelare.
Proseguiamo il nostro viaggio tra le opere e i siti archeologici della città;
il più interessante è il Castello Aragonese, che sorge su una collinetta, da cui era possibile controllare le coste cittadine dalle incursioni saracene. Costruito su una più antica struttura di epoca bizantina, attualmente rimangono solo due torri dell’antico maniero, ottimamente restaurate, esse rappresentano oggi uno dei simboli della città di Reggio. Al suo interno hanno sede, un importante centro meteorologico e uno sismico.
Altro importante sito sopravvissuto al passare dei secoli, sono le Mura della città Greca; una serie di grossi blocchi in arenaria tenera, che possiamo ammirare in tre tratti; uno tra il lungomare Falcomatà e Corso Vittorio Emanuele, detto Mura Greche, risalente al IV secolo A.C., un altro tratto sulla Collina degli Angeli, risalente al IV sec A.C. e il Parco Archeologico Trabocchetto, sito sull’omonima collina e risalente al V/IV sec A.C.
Le Terme Romane, sono la testimonianza del periodo di splendore vissuto dalla città di Rhegium Julium durante l’Impero Romano nella Magna Grecia. I ruderi di questa grandiosa opera, si trovano sul lungomare e costituivano uno degli otto impianti termali posseduti dalla città a quell’epoca.
L’opera mostra tutt’oggi l’ingegnosità dei romani, che collocavano sempre l’ambiente per l’acqua fredda a nord, e l’ambiente per l’acqua calda ad ovest, in modo da sfruttare al meglio l’andamento della luce solare. Nell’ambiente centrale possiamo ammirare il pavimento a mosaico, costituito da tessere bianche in ceramica, disposte geometricamente.
Gli scavi archeologici di Piazza Italia hanno portato alla luce quello che probabilmente era il Corso principale della città, da sempre luogo di incontro di illustri personaggi. Il sito, che si estende in altezza per circa 6 metri, racchiude in se ben undici fasi di edificazione, a testimonianza dell’importanza e della centralità del luogo. Al suo interno sono stati rinvenuti reperti delle varie epoche, monete, ceramiche, metalli e perfino Tarì d’oro, una moneta di origine Araba.
La città dello stretto vanta anche opere architettoniche civili di rilevante spessore culturale, tra queste spicca il Teatro Francesco Cilea. Situato nella zona centrale, rappresenta la più grande struttura teatrale della regione, all’insegna di una città dedita alla cultura. Il teatro, realizzato in stile ottocentesco, con una forma tipica delle costruzioni dell’antica Magna Grecia, è stato intitolato al grande musicista calabrese, Francesco Cilea.
L’Arena dello Stretto, conosciuta anche come Anfiteatro Senatore Ciccio Franco, gode di una posizione incantevole, con una meravigliosa vista sullo Stretto di Messina. Il teatro, realizzato in stile greco, vanta una gradinata semicircolare, con due rampe di accesso laterali e una porta posta sul lato mare, dove giace una statua in bronzo raffigurante la dea Athena.
Il Teatro Politeama Siracusa, realizzato in stile Liberty, è il più antico e prestigioso della città. Situato nella zona centrale, mostra tutta la sua bellezza già all’ingresso, costituito da tre ampi portali con archi a tutto sesto, abbelliti con bassorilievi floreali, e sormontati da una pensilina in ferro battuto. L’interno è finemente decorato in bassorilievo, grazie alla passione dello scultore reggino Ezio Roscitano.
Inoltrandoci nel centro cittadino rimaniamo estasiati dalla moltitudine di palazzi gentilizi.
La Villa Genoese Zerbi, costruita in stile neogotico, nell’area dove sorgeva l’antica Villa Genoese distrutta dal terremoto del 1908, vanta un’incantevole vista sullo stretto. La struttura, è articolata su due piani, con archi in stile gotico e balaustre decorative che circondano tutto il perimetro della villa. Le tonalità decorative molto accese, danno un tocco unico a questo capolavoro.
La villa ospita al suo interno periodiche mostre culturali.
- Palazzo Zani, si presenta con la sua imponente struttura architettonica, diviso in tre corpi di cui quello centrale più alto e sporgente. Il pianoterra mostra finestre ad arco, mentre al piano superiore notiamo grosse finestre rettangolari divise da colonnine a forma quadra.
- Palazzo Foti, intitolato al patriota e sindaco della città Pietro Foti, mostra nella facciata principale tutta la sua maestosità, con un corpo centrale avanzato, che delimita i due corpi laterali. Il pianoterra presenta finestre rettangolari sormontate da architrave, mentre al piano superiore, notiamo la stessa tipologia ma sormontati da timpani curvi con decorazioni e balconcini balaustrati. Al suo interno, una magnifica scalinata conduce al piano superiore, dove sono custodite opere di notevole valore artistico. Il palazzo, che attualmente è sede degli uffici provinciali, ospita costantemente mostre e convegni di vario genere.
All’interno della città si aprono anche ampi spazi verdi;
la Villa Comunale Umberto I, famosa per la sua vegetazione mediterranea, conserva anche rare specie provenienti da tutto il mondo, oltre ad elementi artistici in bronzo e marmo, raffiguranti alcuni patrioti del panorama reggino. La villa, che rappresenta uno dei polmoni verdi della città, dispone di diverse entrate, che consentono di immergersi in un parco naturale di immensa bellezza, e in un giardino botanico di valore storico e scientifico. Al suo interno è possibile ammirare il Portale Monumentale di Casa Vitrioli, realizzato con i resti in pietra calcarea, appartenuti all’omonima villa distrutta dal terremoto. Da qui si diparte il Viale delle Colonne, costituito da resti di colonne di epoca romana.
Il Parco della Mondialità, che sorge nella zona di Gallico, suscita notevole interesse culturale e religioso; esso ospita opere raffiguranti le principali culture e religioni di tutto il mondo. Un Teatro greco, una Casa araba, un Tucul africano, una Piramide egizia, una Pagoda asiatica, e al centro la Grotta della Natività, un mix di culture immerse nel verde del parco. Alla sua sommità, sono ancora visibili, i ruderi del Monastero di Santa Domenica de Dromo e dell’antico Santuario della Madonna, distrutti dal terremoto del 1908.
Reggio è anche sede di due importanti università, la Mediterranea e la Dante Alighieri. La Mediterranea nata nel 1968, è stata la prima università calabrese, mentre la Dante Alighieri di istituzione privata, che ha sede in un antico palazzo alle spalle del Teatro Cilea, è un istituto universitario per stranieri.
Passeggiando sul meraviglioso lungomare, ci troviamo davanti al Monumento ai Caduti di tutte le guerre; una statua in bronzo inaugurata nel 1930, che raffigura la Vittoria Alata con in mano una spada e nell’altra la palma del martirio, opera dello scultore calabrese Francesco Jerace. Il monumento, posto alla sommità di una colonna rostrata, poggia su di un basamento ove si trovano due statue in bronzo raffiguranti un guerriero bruzio che imbraccia uno scudo, e un fante che imbraccia un fucile e una bomba posto sopra un cannone.
La più grande attrattiva turistica reggina e non solo, rimane il Museo Archeologico Nazionale; secondo al mondo solo a quello di Berlino, per la ragguardevole collezione di reperti risalenti alla Magna Grecia, il museo conserva anche reperti risalenti alla Preistoria e alla Protostoria. Al suo interno sono conservati importanti reperti provenienti dalla Calabria, dalla Basilicata e dalla Sicilia, ma il fiore all’occhiello di tutta la collezione è rappresentato dai Bronzi di Riace, due meravigliose statue in bronzo di origine greca, alte circa due metri, rinvenute nel 1972, nelle acque antistanti il borgo di Riace. Dagli studi effettuati sul ritrovamento, pare che le statue fossero in viaggio verso una meta ignota, quando una tempesta sorprese l’imbarcazione su cui viaggiavano, facendola naufragare, o forse solamente un alleggerimento del carico dovuto ad una situazione di pericolo. Le due statue, sono divenute oggi, il simbolo mondiale della città di Reggio Calabria.
La festa patronale si svolge il 23 aprile, in onore a San Giorgio.
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